lunedì 18 aprile 2011

Le mani sulla città , il sequel non ufficiale...

Riqualificazione: una parola che spesso ricorre quando si parla di degrado nelle grandi metropoli. A Roma, ad esempio, questo vocabolo è divenuto il grido di battaglia preferito ( dopo "sicurezza") dell'amministrazione che lo ha recentemente rieditato per parlare di un quartiere simbolo del disastro urbano, ovvero Tor Bella Monaca.

C'è un progetto in fieri che comporterebbe la demolizione di ben 24 palazzoni di 15 piani e la successiva edificazione di nuovi edifici con il reinserimento delle famiglie temporaneamente private della casa.

Un intervento imponente , un nuovo tentativo di creare quella che si definisce "città satellite" ovvero un raggruppamento abitativo autonomo, completo di tutti i servizi necessari al cittadino. Mi viene subito alla mente un precedente storico: nei primi anni 70 un "pool"di architetti diede vita alla visionaria struttura del Nuovo Corviale, che doveva rappresentare un esempio illustre di autosufficienza, poi rivelatosi un triste fallimento architettonico.

Cosa accadrà allora per Tor Bella Monaca? Intanto va precisato che i costi dellìoperazione non verranno finanziati dal Comune, ma saranno accollati a privati che butteranno giù le "torri", tireranno su i nuovi edifici ed in contropartita avranno la cessione di una cosiddetta "cubatura premiale", cioè potranno realizzare altri palazzi che poi venderanno privatamente. Si ma dove? I 30.000 abitanti vanno "ricollocati" in quel settore , quindi per regalare il premio ai costruttori si dovrà rivedere il piano di zona con relativa estensione del quartiere. Infatti una semplice variante urbanistica permetterà di, udite udite, triplicare la superficie utile lorda. Oltre al numero attuale della popolazione di Tor Bella Monaca ci sarà un pari numero di nuovi abitanti che andranno ad occupare le abitazioni private, messe in vendita dai costruttori che guadagneranno un più che cospicuo gruzzolo!

Valutate voi se si tratta di riqualificazione pura o di speculazione edilizia mascherata da riqualificazione. Radere al suolo un intero quartiere, sfollare decine di migliaia di persone invece di intervenire su quello che già esiste fornendo infrastrutture e servizi al cittadino è davvero la soluzione al degrado?

Vi spingo ad una riflessione più intensa postandovi una delle scene più belle del capolavoro di Francesco Rosi , Le Mani sulla città (1963)

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